Bologna, 1 febbraio 2025 – Quella degli equidi è una grande famiglia: magari non numerosissima quanto altre, ma sicuramente con una notevole fantasia.
Basta guardare la Zebra, e lo facciamo oggi che è la Giornata mondiale a lei dedicata: già a partire dal mantello si capisce che è un tipetto originale.
Con molte altre caratteristiche, che il WWF oggi ha messo in evidenza proprio per festeggiarla. Ad esempio:
1. Le sue strisce sono uniche: Ogni zebra ha un disegno di strisce unico, simile alle impronte digitali umane.
2. Le strisce meglio del repellente per insetti: Le strisce delle zebre possono confondere gli insetti, come le mosche cavalline e tafani, che prediligono così altre specie.
3. Esistono tre specie di zebra: la zebra di pianura, la zebra di montagna e la zebra di Grevy. Le tre specie rientrano nelle categorie di rischio delle liste rosse della IUCN.
4. Le minacce principali per queste specie sono legate alla fragilità degli ecosistemi in cui vivono. L’urbanizzazione e l’espansione delle aree agricole a discapito degli habitat di savana, il prelievo legale e illegale, la diffusione di patologie da specie di equini domestici e l’effetto dei cambiamenti climatici, con sempre più prolungati periodi di siccità, mettono a rischio alcune popolazioni di zebra.
5. Somiglianza con asini e cavalli: Le zebre appartengono al genere Equus, lo stesso di cavalli e asini, indicando una stretta parentela tra queste specie.
6. Le zebre sono animali sociali che utilizzano una varietà di suoni per comunicare tra loro. Ad esempio, emettono versi simili a nitriti per esprimere allarme o per localizzare i membri del gruppo, e brontolii o soffi per indicare diversi stati d’animo. Questa comunicazione vocale è essenziale per mantenere la coesione del gruppo e per avvertire di potenziali pericoli.
Ma ce ne sono moltissime altre: ad esempio, alcune di loro hanno macchie, e non strisce sul mantello – una variante Leopard, insomma.
In più sono utilissime agli altri animali dell’ambiente in cui vivono, perchè capaci di sentire l’acqua in profondità nel terreno, e scavarlo con i loro zoccoli fortissimi creando quindi una pozza che verrà utilizzata da tutti i ‘locali’.
Insomma: viva la zebra!